Il clima che cambia sta delineando una nuova geografia del cibo con l’agricoltura chiamata a rispondere alle sfide ambientali e di sicurezza alimentare.
Zuppe: armiamoci di cucchiaio e scodella
Una giornata dal clima rigido e costellata di impegni: quante persone, dopo una giornata così, sentono il bisogno di “rifugiarsi” in una calda e confortante zuppa “della nonna”? Molte, probabilmente. Questo piatto, infatti, ha la capacità di neutralizzare in tempo di record il freddo accumulato: tutti sappiamo che ne bastano pochi cucchiai per sentire un
Una giornata dal clima rigido e costellata di impegni: quante persone, dopo una giornata così, sentono il bisogno di “rifugiarsi” in una calda e confortante zuppa “della nonna”? Molte, probabilmente.
Questo piatto, infatti, ha la capacità di neutralizzare in tempo di record il freddo accumulato: tutti sappiamo che ne bastano pochi cucchiai per sentire un piacevole calore diffondersi nel corpo. Ma zuppe e minestre non sono solo piatti riscaldanti, sono anche piatti con spiccate virtù salutari, note agli antichi e confermate dalla scienza. E per rendersene conto è sufficiente partire dal loro segreto: genuinità e semplicità. Materie prime fresche, dell’orto di stagione, raccolte, lavate, tagliate e messe a cuocere in acqua, senza dadi, né addensanti né conservanti.
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Basterebbe questo, oggigiorno, a farne elisir di salute! Scorrendo i ricettari regionali (ognuno con le proprie prelibatezze) ci si accorge che tante sono le variazioni sul tema, ognuna con le sue caratteristiche proprietà curative: dalla contadina minestra di ortiche (mineralizzante) a quella di zucca e lenticchie (depurativa, lassativa) alla zuppa di cipolle alla francese (digestiva, diuretica). L’olio extra vergine di oliva, aggiunto a crudo nella scodella, non deve mai mancare: oltre a rendere gustosissima la pietanza, apporta preziose sostanze antiossidanti e acidi grassi monoinsaturi, che tra le sostanze grasse sono quelle più attive per la prevenzione dei disturbi cardiovascolari. L’acido oleico inoltre previene le lesioni arteriose, e riduce il rischio di infarto, ictus, trombosi e coronaropatie in genere.
Questo antico piatto contadino, è ancor più ricco di principi attivi se preparato, come insegna la tradizione mediterranea, con cereali integrali. Uno studio recente condotto dall’University College di Londra e pubblicato su Cancer Research, ha infatti scoperto un nuovo e potente composto antitumorale nei cereali e nei legumi, detto “inositolo pentachisfosfato”. Questo composto inibisce un enzima coinvolto nella crescita dei tumori.
Se consideriamo poi, che in una zuppa che si rispetti, un altro alimento preventivo del cancro, l’aglio, non manca mai, il nostro “pentolone alchemico” è fatto!
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