
Una compagnia canadese ha ottenuto i permessi per estrarre uranio nei pressi di un piccolo villaggio dell’Alaska. La comunità indigena locale degli Iñupiat non ci sta.
Avvocato, attivista per l’ambiente e contro la corruzione, Zuzana Caputova ha vinto le elezioni presidenziali in Slovacchia “senza attaccare gli avversari”.
Zuzana Caputova sarà la prima donna capo dello Stato in Slovacchia. Avvocato, 45 anni, militante ecologista e anti-corruzione, è stata eletta con oltre il 58 per cento dei voti, anche grazie al sostegno dell’attuale presidente Andrej Kiska. Staccando nettamente il rivale Maros Sefcovic, vice-presidente della Commissione europea. Entrerà in carica nel prossimo mese di giugno.
Si tratta non solo di una prima assoluta per la nazione europea, ma anche di un unicum nel panorama dell’Est del Vecchio Continente, dominato da uomini al potere. Caputova segna così una piccola svolta, anche per la sua natura di “militante per i diritti dei più deboli e delle minoranze”, come sottolineato dal politologo Pavol Babos.
Vice-presidente del nuovo partito liberale pro-europeo “Slovacchia progressista”, finora era nota nel suo paese soprattutto per aver ottenuto, dopo un decennio di battaglie, il divieto di interrare i rifiuti tossici provenienti dall’Europa occidentale. Un business importante, in Slovacchia, che riguardava soprattutto la città di Pezinok, nella quale Caputova è cresciuta. Anche per questo, nel 2016, aveva ricevuto il prestigioso Goldman International Award, premio che viene conferito ai più meritevoli attivisti ambientali.
Slovakia elected its first female president. The victory of Zuzana Caputova was seen as a striking, if isolated political shift for Central and Eastern Europe https://t.co/7vQ66csybN
— The Wall Street Journal (@WSJ) 1 aprile 2019
La giurista – che fa parte dell’Environmental Law Alliance Worldwide è riuscita in particolare a far bloccare la costruzione di una gigantesca discarica pubblica, la cui superficie prevista era pari a dodici campi di calcio. Nel 2013, la Corte suprema ha infatti dato ragione al suo studio legale e agli abitanti di Pezinok, dichiarando nullo il permesso concesso alle autorità locali per installare il sito. La questione è successivamente stata analizzata anche dalla Corte di giustizia dell’Unione europea, che ha chiesto nuove e più stringenti regole di consultazione della popolazione in caso di progetti urbani che possano nuocere all’ambiente.
Fantastic news for Slovakia and proof that central Europe is much more than just Orbán and PiS. Easy talk of an “east-west divide” in EU grossly oversimplifies. https://t.co/Ujnx0os01F #caputova
— Jeremy Cliffe (@JeremyCliffe) 31 marzo 2019
“Siamo partiti da una piccola cittadina e abbiamo ottenuto un impatto internazionale”, aveva sottolineato Caputova. Benché sia una novizia della politica, l’avvocato ecologista ha potuto contare durante la campagna elettorale su un grande vantaggio: un’oratoria e degli argomenti particolarmente efficaci. “Cerchiamo – ha dichiarato dopo la votazione – ciò che ci unisce, poniamo la cooperazione al di sopra degli interessi individuali. Per me, questa elezione ha provato che si può vincere senza attaccare i propri avversari. E credo che questa tendenza si confermerà alle prossime elezioni del Parlamento europeo, nonché alle legislative slovacche del prossimo anno”.
Con Zuzana Caputova si erano schierati – tra gli altri – il popolare cantante Palo Habera e il fratello di Jan Kuciak. Giornalista di soli 27 anni, che scriveva inchieste scomode e complesse per il sito Aktuality.sk, ucciso assieme alla compagna Martina Kusnirova nella loro casa, nel mese di febbraio del 2018, a 65 chilometri dalla capitale Bratislava. Un omicidio che secondo la polizia è “molto probabilmente” legato al lavoro che portava avanti il ragazzo.
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
Una compagnia canadese ha ottenuto i permessi per estrarre uranio nei pressi di un piccolo villaggio dell’Alaska. La comunità indigena locale degli Iñupiat non ci sta.
La Lettonia è il primo paese europei ad abbandonare la Convenzione di Ottawa contro le mine antiuomo. Altri quattro stati vogliono fare altrettanto.
Il segretario Onu Guterres ha denunciato la disastrosa situazione umanitaria a Gaza e intimato a Israele di rispettare il diritto internazionale.
L’attacco israeliano è avvenuto il 23 marzo ma è venuto allo scoperto solo nei giorni scorsi. Secondo fonti locali è stata un’esecuzione.
Il violento terremoto che ha colpito il Myanmar, uccidendo migliaia di persone, indebolisce ancor di più una popolazione già stremata.
Mai si erano verificati incendi così gravi in Corea del Sud. Bruciati oltre 35.800 ettari, mobilitato l’esercito. Migliaia di persone evacuate.
Centinaia di persone sono scese in strada per chiedere la fine della guerra israeliana su Gaza e fare pressione su Hamas.
Dopo decenni di dispute, Tagikistan e Kirghizistan hanno trovato una soluzione per porre fine alle discordie territoriali che hanno causato morti, feriti e centinaia di sfollati.
Ballal, uno degli autori del docufilm premio Oscar sugli abusi dei coloni in Cisgiordania, ieri era stato aggredito vicino a Hebron e poi arrestato.