La Colombia fa la sua parte per sradicare il fenomeno dei matrimoni precoci con una legge che proibisce di sposarsi al di sotto dei 18 anni.
- Il Parlamento della Colombia ha approvato una legge che elimina qualsiasi eccezione e permette di sposarsi solo a chi ha compiuto 18 anni.
- Si tratta di un grande passo avanti per sradicare il fenomeno dei matrimoni precoci, deleterio per le condizioni fisiche, economiche e sociali delle ragazze.
Ci sono voluti 17 anni di campagne da parte della società civile, all’insegna dello slogan “Sono ragazze, non mogli”. Ci sono voluti otto tentativi in Parlamento, tutti andati a vuoto. Ci sono volute, infine, cinque ore di estenuante dibattito in aula. Ma alla fine, nella serata di mercoledì 13 novembre, la Colombia ha approvato una legge che vuole sradicare la piaga dei matrimoni precoci, alzando a 18 anni l’età minima per potersi sposare, senza eccezioni di alcun tipo.
Cosa prevede la legge approvata dal governo della Colombia
Per via di un vuoto legislativo, infatti, l’attuale codice civile della Colombia permette di contrarre matrimonio dai 14 anni in su, previo consenso da parte dei genitori. Inoltre, si parlava di unione matrimoniale informale quando due persone – anche minorenni – avevano convissuto stabilmente per più di due anni. Così, in un contesto culturale che le organizzazioni per i diritti umani descrivono come patriarcale, in cui fin dall’infanzia si rimarca il ruolo della donna come moglie e madre, si è arrivati a una situazione in cui nel paese – che conta 52 milioni di abitanti – sono 4,5 milioni le donne e ragazze che si sono sposate prima dei 18 anni. Circa un milione addirittura prima dei 15 anni.
Con la nuova legge, anche in Colombia bisognerà attendere i 18 anni prima di sposarsi. Senza alcuna eccezione. “Non vogliamo continuare ad assistere alla violenza sistematica e allo sfruttamento sessuale dei bambini”, dichiara Jennifer Pedraza, parlamentare e co-autrice della legge. “È un grande messaggio, non solo per la Colombia in termini di rispetto dei diritti di ragazzi e ragazze, ma anche per il mondo”.
I matrimoni precoci in America latina e nel mondo
Dopo Honduras, Porto Rico, Messico e Repubblica Dominicana, così, la Colombia diventa il dodicesimo paese dell’America latina – su un totale di 33 – a vietare i matrimoni precoci. Il Fondo delle Nazioni Unite per l’infanzia (Unicef) fa sapere che nel mondo vivono 650 milioni di donne che si sono sposate prima di avere compiuto 18 anni, di cui quasi la metà nell’Asia meridionale.
Ci sono stati dei passi avanti importanti, visto che dieci anni fa rientrava in questa casistica quasi una donna su quattro di età compresa tra i 20 e i 24 anni, mentre oggi la percentuale è scesa a una su cinque. L’Agenda 2030 delle Nazioni Unite, però, prevede di azzerare i matrimoni precoci nell’arco di questo decennio. Per riuscirci, il ritmo di questo calo dovrebbe essere venti volte più veloce.
“Il matrimonio precoce deruba le ragazze della loro infanzia e minaccia il loro benessere”, scrive l’Unicef. Ricordando che, per chi si sposa al di sotto dei 18 anni, crescono visibilmente le probabilità di subire violenza domestica, lasciare la scuola, avere gravidanze durante l’adolescenza (con il rischio di complicanze), isolarsi dalla famiglia e dagli amici, ritrovarsi in condizioni economiche e di salute ben peggiori rispetto a quelle dei coetanei.
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