In vista della sfida tra Kamala Harris e Donald Trump alle elezioni presidenziali Usa, ripercorriamo i grandi temi aperti in materia di clima.
La catena alberghiera Hilton dice addio alle cannucce di plastica
Gli hotel in Europa, Asia ed Africa appartenenti al marchio Hilton metteranno al bando le cannucce di plastica entro la fine dell’anno. Prevista anche la riduzione di 20 milioni di bottiglie.
È un movimento che cresce di giorno in giorno, quello che vuole la messa al bando dei prodotti in plastica usa e getta. Tanto che il tema dedicato all’ultima Giornata mondiale dell’ambiente è stato proprio la lotta alla plastica monouso. A mettere in pratica la proposta è la catena alberghiera Hilton, che ha deciso di non utilizzare più cannucce di plastica nei propri alberghi in Europa, Asia ed Africa.
Niente più bibite e cocktail serviti con contorno di plastica dunque, piuttosto soluzioni alternative, in carta o materiali facilmente biodegradabili. L’impegno assunto da Hilton prevede l’eliminazione da 650 hotel, di oltre 5 milioni di cannucce di plastica e 20 milioni di bottiglie. Messe in fila le cannucce coprirebbero circa la distanza tra Milano e Napoli.
“Nell’ambito della nostra strategia di responsabilità aziendale, Travel with Purpose, siamo costantemente alla ricerca di nuove modalità per ridurre il nostro impatto ambientale”, ha detto in una nota Simon Vincent, vice presidente esecutivo Emea di Hilton. “Estendere il divieto di cannucce di plastica in tutti i nostri hotel Emea è un passo importante nella giusta direzione, che ci impegniamo a continuare nei prossimi anni”.
Gli obiettivi della catena Hilton al 2030
Il turismo è uno dei settori che sta conoscendo una crescita costante negli ultimi anni. E questo non fa che aumentare gli impatti ambientali dello stesso, sia in termini di trasporto che di soggiorno nelle varie mete scelte. Infatti secondo una recente ricerca condotta dall’Università di Sydney e pubblicata su Nature climate change, il turismo produce l’8 per cento delle emissioni totali di CO2.
Il ruolo dell’hospitality è evidentemente fondamentale nelle riduzione dell’impronta ecologica globale: soggiornare in strutture con chiare politiche che puntano alla sostenibilità sarà un elemento essenziale nell’offerta turistica di domani. Concetto espresso anche dall’amministratore delegato del Gruppo, Christopher J. Nassetta: “Per quasi 100 anni, il nostro Gruppo si è dato la mission di produrre un impatto positivo sulle comunità in cui si trovano i nostri hotel. In questa età dell’oro del turismo, stiamo assumendo un ruolo di leadership per garantire che ogni luogo, che sia meta di chi viaggia per lavoro, relax, vacanza o studio, rimanga una destinazione di immutabile bellezza e stimolo continuo per le generazioni di viaggiatori a venire”.
Anche il mondo dell’hospitality deve contribuire
Per questo la catena alberghiera ha deciso di ridurre della metà il proprio impatto ambientale, seguendo le direttive della Science based targets initiative (Sbti), ovvero un programma che aiuta le grandi aziende ad assumere obiettivi di decarbonizzazione “basati sulla scienza” ed in linea con l’obiettivo dell’Accordo di Parigi di mantenere l’aumento della temperatura globale inferiore a 2 gradi Celsius rispetto alle temperature preindustriali, come descritto anche nella Quinta relazione di valutazione dell’Intergovernmental panel on climate change (Ipcc Ar5).
Il percorso, già iniziato, prevede di ridurre l’intensità delle emissioni di carbonio del 61 per cento, lavorando sui settori a più alto impatto: acqua, energia, supply chain. E il bando delle cannucce di plastica usa e getta è soli il primo passo.
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