Uno degli svantaggi delle auto a guida autonoma è nel tempo impiegato per riconoscere gli ostacoli: ora si punta ad arrivare a 20 millisecondi.
La guida semi autonoma debutta in Giappone con Nissan ProPilot
Le case costruttrici non sono ancora approdate alla guida autonoma al 100 per cento, ma si stanno avvicinando a grandi passi all’obbiettivo di un’auto ecologica in grado di gestirsi da sola e d’interagire tanto con gli altri veicoli quanto con le infrastrutture. Dopo i primi prototipi, e le inevitabili problematiche connesse allo sviluppo di una
Le case costruttrici non sono ancora approdate alla guida autonoma al 100 per cento, ma si stanno avvicinando a grandi passi all’obbiettivo di un’auto ecologica in grado di gestirsi da sola e d’interagire tanto con gli altri veicoli quanto con le infrastrutture. Dopo i primi prototipi, e le inevitabili problematiche connesse allo sviluppo di una tecnologia rivoluzionaria che non prevede alcun intervento del guidatore, debuttano sul mercato le prime soluzioni intermedie, vale a dire sistemi che gestiscono il veicolo parzialmente, con l’uomo vigile e chiamato a intervenire solo nelle situazioni critiche.
ProPilot al debutto con una monovolume ibrida
Dopo i costruttori americani e tedeschi, all’avanguardia nel settore, anche il Giappone conosce la guida semi autonoma grazie al sistema ProPilot di Nissan, al debutto sul mercato nipponico a fine agosto in abbinamento alla monovolume Serena in configurazione ibrida. Primo passo della casa di Yokohama sul fronte dell’assistenza avanzata, ProPilot nasce per la marcia in autostrada o in colonna all’interno di una singola corsia ed è in grado di gestire autonomamente lo sterzo – anche in curva – l’acceleratore e i freni, mantenendo la distanza di sicurezza dai veicoli che precedono e, conseguentemente, riducendo l’affaticamento del conducente nei lunghi viaggi.
https://youtu.be/rnke9JkPfUI
Mani sul volante anche con la guida semi autonoma
ProPilot si basa sull’interazione tra una telecamera frontale, un cruise control – il sistema incaricato di mantenere la velocità di crociera prescelta dal guidatore – e un software di elaborazione delle immagini, così che la vettura “legga” tridimensionalmente la posizione degli altri veicoli e la segnaletica orizzontale, mantenendosi al centro della corsia e gestendo le distanze. Il sistema, attivabile mediante un interruttore collocato sullo sterzo, è operativo sino a 100 km/h e in grado di arrestare completamente il veicolo qualora necessario. Per la successiva ripartenza è necessario l’intervento del conducente. Analogamente alla tecnologia Autopilot dell’americana Tesla, il guidatore deve sempre mantenere le mani sul volante; in caso contrario viene emesso un avviso e successivamente disattivata la guida semiautonoma che, in ogni caso, non trova applicazione in assenza della segnaletica orizzontale.
Tre step evolutivi entro il 2020
Sviluppato per le condizioni di traffico del Giappone, ProPilot sarà progressivamente adattato alle strade europee. Destinato a vivere tre step evolutivi, nel 2017 debutterà a bordo della nuova crossover Qashqai, best seller della categoria in Italia, nel 2018 verrà corredato del cambio di corsia automatico in autostrada, vale a dire la marcia su linee e traiettorie multiple – inclusi i sorpassi – e nel 2020 beneficerà della gestione autonoma degli incroci, dedicata alla marcia urbana. L’auto senza conducente, nei programmi dell’alleanza industriale Nissan/Renault, diventerà realtà nell’arco di quattro anni e verranno lanciati sul mercato almeno dieci nuovi modelli dotati di tale tecnologia. Un passo avanti epocale per la sicurezza stradale, dal momento che l’avvento della guida autonoma porterà a una sensibile riduzione degli incidenti stradali, specie dei sinistri mortali.
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