La Capri è la nuova elettrica Ford, con l’addio a modelli come Fiesta e Focus un tassello importante nella transizione ecologica del marchio. Vi raccontiamo come va nella nostra prova.
A Ecomondo al volante della Panda a biometano prodotto dalle acque reflue
Da marzo ad oggi ha percorso senza inconvenienti 16mila chilometri degli 80mila previsti e si candida a massima espressione dell’economia circolare. La Fiat Panda alimentata a biometano, nata dalla collaborazione tra LifeGate, FCA (Fiat Chrysler Automobiles) e il Gruppo CAP, vale a dire l’azienda che gestisce il servizio idrico integrato della città metropolitana di Milano,
Da marzo ad oggi ha percorso senza inconvenienti 16mila chilometri degli 80mila previsti e si candida a massima espressione dell’economia circolare. La Fiat Panda alimentata a biometano, nata dalla collaborazione tra LifeGate, FCA (Fiat Chrysler Automobiles) e il Gruppo CAP, vale a dire l’azienda che gestisce il servizio idrico integrato della città metropolitana di Milano, gode di ottima salute (meccanica), come abbiamo potuto verificare in un tour della città di Rimini durante Ecomondo, e promette d’essere la testa di ponte di una variegata flotta di veicoli sostenibili pronta a entrare presto in azione.
Nessun accorgimento tecnico per la Panda a biometano
La macchina in sé non ha nulla di eccezionale – anzi, proprio questo è il lato eccezionale della notizia – trattandosi di una comune Fiat Panda 0.9 Natural Power. Vale a dire il modello più amato dagli Italiani, come dimostrano le oltre 147mila immatricolazioni nel 2016. La terza serie dell’utilitaria Fiat, oggetto di un recente restyling legato più ai contenuti che all’estetica, specie a livello d’entertainment, viene proposta sul mercato sia a Gpl sia a metano. In quest’ultimo caso sotto il cofano pulsa un bicilindrico turbo 0.9 TwinAir da 80 cv grazie al quale la city car torinese scatta da 0 a 100 km/h in 12,8 secondi percorrendo mediamente 20,8 km/kg. Nulla di diverso dalla consuetudine. Ciò che cambia, rendendo unico il progetto BioMetaNow, è piuttosto il carburante dell’auto, vale a dire il biometano prodotto dalle acque reflue.
Il biometano, esempio d’economia circolare
È la prima auto al mondo che funziona ad acqua sporca. Un’espressione forte, ma sostanzialmente corretta dato che l’utilitaria Fiat, come accennato, è alimentata esclusivamente mediante il biometano ricavato dai reflui fognari. Più precisamente grazie al gas prodotto nell’impianto di Niguarda-Bresso (Milano). Sito dove il Gruppo CAP, che ha in programma di trasformare tutti i propri depuratori in bioraffinerie in grado di produrre ricchezza secondo i dettami dell’economia circolare, partendo proprio dalle acque di scarto, dovrebbe aprire il primo distributore di biometano a chilometro zero. Uno stabilimento che già produce biogas grazie ai digestori anaerobici e ora, grazie alle nuove tecnologie di upgrade, ottiene anche il citato biometano.
Parliamo di rigenerazione urbana con il nostro Roberto Sposini, con l’assessore all’Urbanistica e alla Mobilità del Comune di Rimini e con Matteo Colle, responsabile relazioni esterne e Csr del Gruppo CAP
Il biometano aiuta la Foresta Amazzonica
Il biogas, una volta raffinato, è pronto per divenire un carburante pulito. Anzi, tre volte pulito dal momento che il digestato residuo può essere destinato alla fertilizzazione dei campi e l’anidride carbonica generata dalla fermentazione è riutilizzabile per alimentare le alghe che potenziano la fermentazione stessa. L’economia circolare raggiunge così l’apice, complice oltretutto il progetto Foreste in piedi di LifeGate, che porta dal 97 al 100 per cento l’abbattimento delle emissioni. Grazie a quest’iniziativa, infatti, per ogni chilometro percorso dalla Panda a biometano, Gruppo CAP e Fca si impegnano alla riforestazione di un metro quadrato dell’Amazzonia brasiliana. Il biometano prodotto dal Gruppo CAP può così vantare un impatto ambientale in linea con l’energia eolica.
Siamo andati a biometano da Ecomondo al porto di Rimini. Il percorso della Panda #BioMetaNow continua in questa città che punta sempre di più sulla rigenerazione urbana
Una flotta di veicoli a biometano per Gruppo CAP
Pronta per il consueto check meccanico da parte dei tecnici del Centro Ricerche Fca, incaricati di verificare gli effetti del biometano sul motore, la Panda alimentata con il gas prodotto dalla fermentazione dei fanghi reflui gode, come accennato, di ottima salute. Tanto che Gruppo CAP progetta a breve di dare vita a una vera e propria flotta di veicoli a biometano, in attesa che il legislatore faccia la propria parte. Ad oggi, infatti, la normativa per l’immissione di questo gas nella rete distributiva Snam – un’opportunità che costituirebbe un forte incentivo alla diffusione del carburante pulito – rende di fatto impossibile l’operazione. Qualcosa, però, sembra muoversi all’orizzonte…
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
Costruire auto elettriche a prezzi accessibili in Europa è possibile. Magari reinventando modelli iconici del passato e conservandone il fascino, come dimostra la Renault 5 elettrica.
Lynk & Co presenta la nuova elettrica 02: pensata per l’Europa, prodotta in Cina, si può (anche) noleggiare e offre fino a 445 chilometri di autonomia.
Dopo un buon 2023 si inverte la tendenza delle auto elettriche sul mercato. L’Italia resta, insieme alla Spagna, uno dei fanalini di coda del continente.
Con 600 chilometri di autonomia e dimensioni europee, l’Explorer inaugura una nuova generazione di modelli elettrici Ford. Vi raccontiamo come va nella nostra prova.
Si chiama Inster la prima elettrica da città Hyundai: due le declinazioni, urban o outdoor, dimensioni compatte e interni ispirati alla circolarità.
Stellantis sull’auto elettrica si allea con la cinese Leapmotor e annuncia in tre anni un nuovo veicolo ogni anno, si parte con la T03, una urban car sotto i 18mila euro.
Col debutto del brand Dfsk cresce la disponibilità di auto cinesi low cost e di buona qualità, una possibile risposta all’urgenza (e al costo) della transizione ecologica dell’auto.
Un anno dopo l’introduzione della Ulez, l’enorme Ztl a traffico limitato, Londra centra gli obiettivi. “Camminare previene l’obesità” spiega l’esperta Cristina Xiao.