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La Germania ha compiuto il primo passo verso il bando delle vetture a benzina e gasolio. Se la proposta federale diventerà legge, nel 2030 circoleranno solo auto elettriche.
Lo stop entro quindici, al massimo vent’anni, alla circolazione delle auto a motore termico aveva fatto proseliti nei Paesi Bassi e in Norvegia, ma non aveva mai coinvolto, almeno sino ad oggi, uno dei principali mercati europei dell’automobile. Ora anche questo tabù è caduto. In Germania sta riscuotendo successo la proposta di mettere al bando antro il 2030 le auto tradizionali, vale a dire equipaggiate con propulsori endotermici a benzina, gasolio e gas. Un potenziale terremoto per il settore automotive e, al tempo stesso, un cambio di passo radicale verso la mobilità sostenibile da parte della “locomotiva” industriale dell’Unione.
A partire dal 2030, in Germania sarà possibile vendere solamente vetture a ridotte emissioni. O meglio, vetture elettriche o a idrogeno. Con buona pace dei modelli ibridi e ibridi plug-in (dotati di batterie ricaricabili), destinati anch’essi a un precoce oblio. Una posizione drastica, sinora sostenuta dal solo viceministro dell’Economia e dell’Energia Rainer Baake, preoccupato dalla necessità che il Paese riduca le emissioni di CO2 del 95 per cento rispetto ai livelli del 1990. Un orizzonte da raggiungere entro il 2050, ma che sino a ieri sembrava impossibile a meno d’intervenire drasticamente sul parco auto.
Il cambio di passo caldeggiato dal viceministro Rainer Baake ha trovato sponda nella recente decisione del Bundesrat, vale a dire il Consiglio federale che riunisce i vari Land nonché l’organo costituzionale attraverso il quale i Länder (Stati) partecipano al potere legislativo e all’amministrazione della Repubblica federale. Ebbene, il Bundesrat ha adottato la linea dura nei confronti delle auto tradizionali, invitando la Commissione europea ad agire per fermare le auto che non siano a “emissioni zero”. I sostenitori della delibera hanno anzi rincarato la dose, affermando che “se l’accordo di Parigi sul clima vuole essere preso in seria considerazione e convertito in azioni tangibili, entro il 2030 non dovrebbe più circolare alcuna vettura a combustione interna”.
La decisione del Consiglio federale tedesco, approvata a livello bipartisan, è stata accompagnata dall’invito a Bruxelles perché venga valutata quanto prima una massiccia campagna per favorire la mobilità sostenibile e lo svecchiamento del parco auto. La delibera del Bundesrat non ha al momento valore legislativo, ma l’iter potrebbe avere inizio a breve, specie considerando che da luglio il Governo Merkel ha dato vita a un piano d’incentivi dal valore di 1,2 miliardi di euro, concretizzatosi in un contributo di ben 4mila euro per quanti acquistano una vettura elettrica. Un cambio di passo potenzialmente epocale in quanto in grado di coinvolgere l’intera Europa e rafforzato dalla presentazione, al recente Salone dell’auto di Parigi – leggi, in proposito, il nostro speciale – dei nuovi prototipi Mercedes e Volkswagen, destinati entro il 2025 a dare vita a inedite gamme di veicoli a batteria.
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