L’ultimo bilancio di sostenibilità di Gruppo CAP, Sorgente di connessioni, ricorda l’importanza di fare rete per rendere concreta la transizione ecologica.
I progetti e le iniziative per la promozione dell’acqua pubblica in Italia e nel mondo
Lo diamo per scontato: aprire il rubinetto e veder sgorgare acqua potabile, pulita, fresca. Un gesto che nasconde però centinaia di controlli, normative, tariffe, e centinaia di persone che lavorano per rendere possibile tutto questo. L’accesso all’acqua pubblica è una delle conquiste del nostro tempo e per questo motivo movimenti cittadini, gestori del servizio idrico
Lo diamo per scontato: aprire il rubinetto e veder sgorgare acqua potabile, pulita, fresca. Un gesto che nasconde però centinaia di controlli, normative, tariffe, e centinaia di persone che lavorano per rendere possibile tutto questo. L’accesso all’acqua pubblica è una delle conquiste del nostro tempo e per questo motivo movimenti cittadini, gestori del servizio idrico e associazioni hanno realizzato decine di campagne per la promozione di un servizio oggi è riconosciuto come un diritto inalienabile.
Alcune sono originali e chic, come quella promossa da anni a Parigi. Eau de Paris, azienda pubblica che gestisce il servizio idrico integrato della capitale francese, mette a disposizione di tutti i parigini, dei luoghi pubblici e dei turisti, delle bottiglie e delle caraffe griffate rappresentanti monumenti e luoghi famosi della città. E si acquistano direttamente in boutique; costo 10 euro. Alcune di queste sono dei veri oggetti di design e veicolano sempre lo stesso messaggio: l’acqua di rubinetto della città di Parigi è buona, sicura, sostenibile.
Altre invece sono decisamente pragmatiche, con obiettivi ben precisi: quelli di ridurre lo spreco idrico. Ecco allora che a Los Angeles il sindaco Eric Michael Garcetti, durante uno dei peggiori periodi di siccità che la città ha dovuto affrontare, ha lanciato la campagna “Save the drop” (salva la goccia). La campagna aveva come obiettivo la riduzione del 20 per cento dei consumi idrici della municipalità. I cittadini di Los Angeles hanno risposto in massa, tanto che in pochi anni sono stati risparmiati milioni di ettolitri, stupendo lo stesso sindaco Garcetti.
Ci sono poi le campagne dedicate alla scuole, per aumentare la consapevolezza degli alunni sul valore dell’acqua di rubinetto e sensibilizzare verso la riduzione dei consumi di acqua in bottiglia. Con il progetto “A Tip:Tap” in alcune scuole di Berlino sono state così installate delle fontanelle per l’acqua, a disposizione di tutti gli studenti. Un modo per evitare che gli stessi alunni portassero l’acqua in bottiglia o bevessero dai rubinetti delle toilette. Inoltre, per accompagnare l’installazione delle stesse, gli alunni hanno seguito dei corsi didattici per riconoscere un’acqua di qualità, imparare chi e come si lavora in una società idrica e qual è impatto ambientale dell’acqua in bottiglia.
In Italia un’iniziativa avviata a Milano riguarda le Case dell’acqua, sparse in tutti i Comuni dell’area metropolitana. Realizzate dal Gruppo Cap in collaborazione con i Comuni dove esso opera, si tratta di impianti per la distribuzione di acqua naturale e frizzante. Distribuiscono acqua di rete, la stessa dell’acquedotto. Un modo per promuovere e rendere accessibile un’acqua pura e salubre.
E sul territorio servito da Cap, come a Berlino, l’azienda ha installato proprio in questi giorni le prime fontanelle nelle scuole: Water Drop il nome delle strutture “a goccia” a disposizione degli studenti del milanese.
A Venezia, sempre nell’ambito scolastico, la multiutility pubblica Veritas (Veneziana energia risorse idriche territorio ambiente servizi) ha sperimentato un nuovo approccio nei confronti degli studenti, in particolare con gli adolescenti. Ha così avviato un progetto di Peer Education (educazione fra pari), dove la comunicazione e il passaggio di conoscenze viene fatto promuovendo il protagonismo dei ragazzi, aumentandone la partecipazione: 4 ore di lezione con gli studenti delle quarte e delle quinte classi, durante le quali non viene consegnato solamente del materiale, ma vengono fornite lezioni su formazione e comunicazione dei temi trattati. Una giornata non solo di studio, ma di partecipazione e formazione.
Non tutte le città del mondo possono però contare su una rete di distribuzione dell’acqua potabile. A Nairobi, in Kenya, acqua e servizi igienici sono spesso deficitari. Ecco allora che sono stati realizzati e messi a disposizione degli abitanti alcuni bancomat dell’acqua. Dei veri e propri distributori che, invece del denaro, erogano acqua potabile, a un prezzo equo e con una qualità garantita.
Non mancano poi le campagne di sensibilizzazione storiche, come la serie di cartoon disegnati da uno dei più grandi fumettisti italiani, Bruno Bozzetto. Realizzata in collaborazione con il Wwf, questa campagna ha fatto il giro del mondo. Ogni corto della serie rappresenta un grande problema ecologico del nostro tempo, e offre consigli su come ridurre l’inquinamento e migliorare la qualità della vita, soprattutto dei più piccoli. Tra le animazioni di Bozzetto, non manca ovviamente quella dedicata al tema dell’acqua, in cui si vedono gli adulti inquinarla di continuo gettando rifiuti e sostanze tossiche, per accorgersi alla fine che il bimbo che sta tentando di bere un bicchiere d’acqua, si trova davanti a una sorta di pozione avvelenata.
Una delle campagne sull’acqua pubblica e di rubinetto che più è durata nel tempo è senz’altro “Imbrocchiamola!”, realizzata da Legambiente e Altraeconomia. L’obiettivo era promuovere l’uso “dell’acqua del Sindaco”, in particolare nelle case degli italiani e nelle mense scolastiche. Ma per promuovere l’acqua di rubinetto anche note case produttrici di borracce e bottiglie, hanno realizzato campagne di sensibilizzazione dedicate. La svizzera Sigg, ad esempio, ha creato delle vere e proprie eco borracce griffate e realizzate in edizione limitata. Tutte con messaggi inconfondibili: da “Reuse, reduce, recycle” a “L’acqua è un diritto di tutti”.
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