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Rinnovabili in Europa, ecco i nuovi obiettivi da raggiungere entro il 2030
Martedì scorso il Parlamento europeo ha approvato i nuovi obiettivi dell’Ue per aumentare l’impiego delle energie rinnovabili in Europa e migliorare l’efficienza energetica. Secondo le nuove regole concordate dal Parlamento e dai governi nazionali, i nuovi obiettivi prevedono che il 32 per cento del consumo energetico lordo dovrà provenire da fonti rinnovabili entro il 2030,
Martedì scorso il Parlamento europeo ha approvato i nuovi obiettivi dell’Ue per aumentare l’impiego delle energie rinnovabili in Europa e migliorare l’efficienza energetica. Secondo le nuove regole concordate dal Parlamento e dai governi nazionali, i nuovi obiettivi prevedono che il 32 per cento del consumo energetico lordo dovrà provenire da fonti rinnovabili entro il 2030, sole, vento e idroelettrico in testa, mentre l’efficienza energetica dovrà essere migliorata del 32,5 per cento, sempre entro il 2030. Non solo, nel pacchetto di misure è previsto anche un aumento della quota di biocarburanti di seconda generazione impiegati nel settore dei trasporti, che dovrà salire al 14 per cento.
Secondo Maroš Šefčovič, vice presidente responsabile per l’Unione energetica: “Con il voto di oggi, sblocchiamo il vero potenziale della transizione energetica pulita dell’Europa, che ci aiuterà a raggiungere gli obiettivi dell’accordo di Parigi“. Una transizione verso le rinnovabili in Europa che dovrebbe tradursi “in più posti di lavoro, minori costi energetici per i consumatori e meno importazioni di energia”, da parte dell’Unione europea.
Rinnovabili in Europa al 32% per raggiungere gli obiettivi climatici
Il nuovo quadro normativo è stato approvato dopo che lo scorso 30 novembre 2016, la Commissione europea aveva presentato un nuovo pacchetto di misure che puntava a rivedere gli obiettivi 20-20-20 e alzare quindi l’asticella. Il pacchetto chiamato “Clean energy for all europeans” puntava ad avere un settore energetico più stabile, più competitivo e più sostenibile. Proposte che dovrebbero portare alla crezione di 900mila posti di lavoro e all’aumento di un punto percentuale di Pil nei prossimi dieci anni.
Stop?climate change! The European Parliament stands for clean energy and adopted a package with ambitious and achievable environmental targets. We want to preserve a better planet for our children. We only have #oneplanet pic.twitter.com/aGOHk4qRZB
— Antonio Tajani (@EP_President) 13 novembre 2018
“Quattro delle otto proposte del pacchetto Energia pulita per tutti gli europei sono state ora pienamente approvate, un segnale per dire che siamo sulla strada giusta e che realizzeremo il nostro impegno”, ha detto il commissario per l’Azione e l’energia per il clima Miguel Arias Cañete. Una volta attuate, queste politiche dovrebbero porterare a riduzioni delle emissioni europee di circa il 45 per cento entro il 2030, rispetto ai livelli del 1990, invece del 40 per cento precedentemente previsto.
Non tutti sono d’accordo però. Secondo lo studio “Net zero by 2050, from whether to now“, redatto dall’European climate foundation, si scopre che per essere sulla traiettoria verso la totale decarbonizzazione entro il 2050, le emissioni di gas serra dovrebbero essere ridotte del 55-65 per cento rispetto ai livelli del 1990 già entro il 2030. Valore decisamente più elevato di quanto proposto dall’Europa. Nel rapporto si legge infatti che, con questi obettivi, si arriverebbe alla decarbonizzazione con ben 20 anni di ritardo.
Tagli alla bolletta e diritto all’autoconsumo di rinnovabili per i cittadini
Ma sono anche altri i punti importanti contenuti nel nuovo quadro normativo: in base alla legislazione, gli Stati membri dovranno garantire che i cittadini abbiano il diritto di produrre energia rinnovabile per il proprio consumo, di immagazzinarla e di vendere la produzione in eccesso. Cosa che cambierà decisamente il panorama energetico italiano.
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