Yape, il fattorino a guida autonoma che gira per le strade di Cremona

Le consegne a domicilio ora si fanno su due ruote, in modalità 100 per cento elettrica e a guida autonoma. Il progetto, tutto italiano, è partito dalla città lombarda.

È il pony express del futuro, quello visto in molte pellicole sci-fi. Si chiama Yape (Your autonomous pony express), ed è il primo fattorino per le consegne a guida autonoma, elettrico e realizzato interamente in Italia. Presentato ufficialmente lo scorso dicembre a Cremona, ha concluso la prima fase di test. Il piccolo robot a due ruote è in grado di muoversi sui marciapiedi, di attraversare la strada, di girare sulle piste ciclabili ed ha un’autonomia di circa 80 km.

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Il piccolo robot ha concluso la fase di test mella città di Cremona.

Yape nasce nei laboratori dell’italiana e-Novia, ed è stato realizzato da un gruppo di ricerca di oltre 70 ingegneri e promette di rivoluzionare il mondo delle consegne urbana, almeno per quanto riguarda il cosiddetto ultimo miglio. E pensato per “una città in cui i flussi di merci trasportati sono resi più razionali, più silenziosi e più rispettosi dei limiti ambientali”, spiega Vincenzo Russi, amministratore delegato di e-Novia. “Una città in cui i veicoli elettrici intelligenti, in grado di calcolare i percorsi più brevi e veloci, calcolando i dati del traffico in tempo reale, contribuiscono a ridurre l’impatto generato dalla distribuzione di prodotti in una città con veicoli tradizionali e inefficienti che causano inquinamento e congestione”.

https://www.youtube.com/watch?v=LcWiYd_VoSA VIDEO

Come funziona Yape

Con la possibilità di trasportare fino a 70 kg, Yape viene gestito tramite app dall’utente, che può chiamare il robot sotto casa e affidare il pacco al robot. Una volta indicato l’indirizzo del destinatario, il pony express si muoverà per la città raggiungendo al massimo i 6 km/h se si trova nei marciapiedi o nei vicoli, raggiungendo i 20 km/h se invece viaggia su pista ciclabile. Partenza e  consegna del pacco sono certificati da un sistema di riconoscimento facciale e di credenziali via smartphone che abilita l’apertura del vano solo alle persone autorizzate dalla piattaforma.

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Yape, durante la cosegna avvenuta a dicembre a Cremona.

Lungo 60 centimetri, largo 70 e con un peso di 15 chilogrammi, Yape è dotato di quattro sensori che permettono al piccolo robot di vedere fino a 35 metri di distanza, evitando così ostacoli, binari dei tram, marciapiedi. Può inoltre interagire con i sensori già installati nelle città, come i semafori intelligenti, monitorando così i flussi di traffico e la viabilità nelle piste ciclabili. L’ultimo miglio si trasforma e diventa “smart”, in attesa delle normative che dovranno regolarizzare la presenza di questi oggetti tecnologici nella vita di tutti i giorni.

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