Abbinare un sistema di accumulo di elettricità al proprio impianto solare fotovoltaico non sempre conviene: bisogna fare attenzione alle modalità di impiego.
Fonti rinnovabili, l’Italia è terza in Europa per consumi energetici
Uno studio del Gse ha comparato i consumi dei 28 Paesi europei in termini di utilizzo delle fonti rinnovabili, mostrando come l’Italia sia ai primissimi posti, raggiungendo in anticipo gli obiettivi al 2020.
L’Italia rappresenta l’11 per cento di tutta l’energia rinnovabile consumata nell’Unione europea, posizionandosi al terzo posto nell’impiego di fonti rinnovabili in Europa, subito dietro a Germania (17 per cento) e Francia (13 per cento). Le Fer (Fonti energetiche rinnovabili) rappresentano il 17,41 per cento di quota complessiva di consumi energetici, a fronte di un totale dei consumi di 121,1 Mtep (milioni di tonnellate equivalenti di petrolio). Il contributo delle fonti rinnovabili sono raddoppiate in dieci anni, passando dai 10,7 Mtep del 2005 ai 21,1 Mtep del 2016. Se teniamo conto che ogni Mtep da fonti rinnovabili è un milione di tonnellate di petrolio bruciato in meno, lo scorso anno abbiamo evitato l’impiego di 21 milioni di barili di petrolio.
Lo rende noto il Gse (Gestore servizi elettrici) che in uno studio dal titolo “Fonti Rinnovabili in Italia e in Europa, verso gli obiettivi al 2020”, riporta le statistiche complete, riferite al 2016, del settore delle energie rinnovabili a livello europeo, “evidenziando l’ottimo posizionamento dell’Italia rispetto a molti partner Ue in termini di utilizzo delle fonti rinnovabili”. Infatti, sottolinea la società, la Germania, la Francia, il Regno Unito e l’Italia, da sole, coprono oltre la metà dei consumi complessivi dell’Europa a 28.
Italia ha raggiunto (in parte) gli obiettivi al 2020
La direttiva 2009/28/CE del Parlamento europeo, recepita in Italia con il decreto legislativo n. 28 del 3 marzo 2011, ha assegnato al nostro Paese due obiettivi nazionali vincolanti in termini di “quota dei consumi finali lordi di energia coperta da fonti rinnovabili” (le cosiddette FER) al 2020: raggiungere una quota dei consumi finali lordi (CFL) complessivi di energia coperta da fonti rinnovabili almeno pari al 17 per cento. Obiettivo questo già raggiunto nel 2014 e mantenuto stabile negli ultimi due anni. E raggiungere, entro il 2020, una quota dei consumi finali lordi (CFL) di energia nel settore dei trasporti coperta da fonti rinnovabili almeno pari al 10 per cento: in questo caso si è giunti al 7,3 per cento, con una traiettoria che pare essere leggermente in ritardo rispetto alle previsioni. Ciò che manca è l’elettrificazione dei trasporti, che non ha ancora raggiunto una quota significativa.
Quel che è certo è che più di un terzo dei consumi elettrici finali proviene da rinnovabili (34 per cento contro la media europea del 29 per cento) e che siamo uno dei Paesi che ha maggiormente ridotto i consumi elettrici nazionali (-14 per cento) insieme a Spagna e Regno Unito. La transizione energetica pare avviata, grazie anche all’approvazione della nuova Sen (Strategia energetica nazionale) e la decarbonizzazione del settore energetico sembra più vicina: dal 2012 ad oggi infatti sono stati smantellati 15 GW di potenza installata su impianti tradizionali.
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