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Lightyear ecco l’auto solare che promette di rivoluzionare il mercato
Finora c’era stato solo qualche prototipo o qualche test. Infatti l’idea di avere un’auto dotata di pannelli solari in grado di ricaricare in parte le batterie non è certo nuova, né originale. A mancare era la fattibilità o comunque la possibilità di arrivare ad un’industrializzazione vera e propria. A rimescolare le carte pare ci abbia
Finora c’era stato solo qualche prototipo o qualche test. Infatti l’idea di avere un’auto dotata di pannelli solari in grado di ricaricare in parte le batterie non è certo nuova, né originale. A mancare era la fattibilità o comunque la possibilità di arrivare ad un’industrializzazione vera e propria. A rimescolare le carte pare ci abbia pensato Lightyear, azienda olandese, che lo scorso 25 giugno ha presentato il primo modello di auto solare a lunga percorrenza che, a detta dei produttori, è la più sostenibile mai realizzata.
Fondata nel 2016 da un team di studenti del Solar Team Eindhove, vincitori del World Solar Challenge 2013, 2015 e 2017, Lightyear ha potuto sviluppare un prototipo funzionante in soli due anni e presentarlo all’alba dell’estate 2019. Sì perché è stato proprio alle prime luci del giorno dello scorso martedì che nel TheaterHangaar a Katwijk nei Paesi Bassi, l’amministratore delegato e co-fondatore della startup Lex Hoefsloot ha tolto i veli all’auto solare. “Questo momento rappresenta una nuova era nella guida”, ha detto durante la conferenza. “Due anni dedicati a sognare, pensare e lavorare duramente hanno portato a questo traguardo, che è un enorme passo avanti verso il raggiungimento della nostra missione di rendere la mobilità sostenibile accessibile a tutti”.
Lightyear caratteristiche e autonomia dell’auto solare
Sono le prestazioni presentate al pubblico a destare quantomeno una buona dose di curiosità. Secondo lo stesso Heofsloot l’auto solare avrebbe un’autonomia di 400 chilometri, che può salire a 725 chilometri grazie a quella che gli ideatori chiamano “ultra efficienza”. L’auto è realizzata con materiali ad alta tecnologia per avere il peso più basso possibile. Inoltre è dotata di quattro ruote a trazione indipendente, in modo da non perdere energia durante il percorso dal motore alla ruota.
I cinque metri quadrati di celle solari integrati concorrono a ricaricare la batteria relativamente piccola e leggera (anche se non è dato sapere l’effettiva potenza) rispetto alle concorrenti sul mercato, che potrà essere ricaricata sia con una normale presa domestica, sia con colonnine ad ricarica rapide. Il fotovolatico installato è così resistente “che un uomo adulto può camminarci sopra senza causare ammaccature”, dicono dalla casa madre. In questo caso chiamarla “auto solare” forse è un po’ eccessivo: le celle servono per viaggiare a circa 15 km/h in caso di batteria totalmente scarica (e con sole splendente). Mentre se prendiamo i dati forniti dall’azienda, vediamo che con l’energia del sole è possibile aumentare il range di 12 km ogni ora di luce. Significa che per avere un pieno di “energia solare” (i 400 chilometri dichiarati), avremmo bisogno di circa 33 ore di luce. Più verosimilmente le celli solari potrebbero fornire una trentina di chilometri in più (contando che una ricarica notturna dovrebbe fornire un’autonomia di 350 chilometri).
“L’obiettivo principale dell’auto è quello di colmare dove le auto elettriche sono manchevoli. La ricerca ha dimostrato che la portata e la mancanza di opzioni di ricarica sono ancora le principali preoccupazioni che le persone hanno quando prendono in considerazione le auto elettriche”, ha detto l’amministratore delegato durante la presentazione.
Lightyear, i costi dell’auto solare
Le prime 100 vetture sono già state prenotate, mentre se si vuole essere tra i primi 500 proprietari è possibile prenotare l’auto con una caparra di 119.000 euro. La produzione di massa è prevista dal 2024. Heofsloot comunque rassicura: “I prossimi modelli che prevediamo di sviluppare avranno un prezzo di acquisto significativamente più basso. Inoltre, i modelli futuri saranno forniti a flotte di auto autonome e condivise, in modo che il prezzo di acquisto possa essere suddiviso su un ampio gruppo di utenti. In combinazione con i bassi costi operativi del veicolo, puntiamo a fornire una mobilità premium a un prezzo basso per chilometro. Un terzo, ultimo passo sarà quello di fornire auto veramente sostenibili che siano più accessibili da utilizzare rispetto al costo del gas di cui si ha bisogno per guidare un’auto a combustione. Questo si rivelerà il nostro punto di svolta più importante nel prossimo futuro e spianerà la strada a un parco auto che è al 100% sostenibile”.
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