L’Unione europea investirà 998 milioni di euro in nuove infrastrutture energetiche come previsto dalla più ampia strategia del green deal europeo.
Rinnovabili. Ora un software è in grado di prevedere quanta energia sarà prodotta
Si sa, le rinnovabili e la loro produzione energetica dipendono strettamente dalle condizioni meteorologiche e climatiche. Sole, vento e acqua non si possono considerare fonti energetiche costanti e di conseguenza non è semplice gestirne la produzione, i picchi di domanda e l’integrazione con le reti elettriche e il mix energetico. Per ovviare al problema è
Si sa, le rinnovabili e la loro produzione energetica dipendono strettamente dalle condizioni meteorologiche e climatiche. Sole, vento e acqua non si possono considerare fonti energetiche costanti e di conseguenza non è semplice gestirne la produzione, i picchi di domanda e l’integrazione con le reti elettriche e il mix energetico. Per ovviare al problema è stato lanciato da poco il progetto europeo S2S4E, finanziato dal programma Horizon 2020 dell’Unione europea per la ricerca e l’innovazione. Guidato dal centro di supercalcolo di Barcellona, il progetto riunisce cinque centri di ricerca europei, tra cui anche l’Enea e operatori energetici come la francese Edf. Il progetto mette a disposizione una piattaforma software in grado di prevedere la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili fino a tre mesi.
Il servizio S2S4E è in grado di fornire le previsioni sulle precipitazioni, la portata dei fiumi, la velocità del vento e la radiazione solare da una settimana fino a tre mesi. Una piattaforma che potrà così essere impiegata dalle società elettriche, dai tecnici o dai progettisti, per valutare al meglio la produzione energetica e rendere il settore elettrico europeo più resistente alla variabilità climatica e agli eventi estremi.
“Con una forte crescita delle energie rinnovabili, l’influenza da parte degli eventi climatici sulla mercato energetico è in aumento”, dice Christoph Elsässer, analista di meteorologia energetica presso l’utility tedesca Enbw. “Le previsioni meteorologiche all’avanguardia sono già fondamentali per il successo nel settore dell’energia e la loro importanza continuerà sicuramente a crescere anche in futuro”.
Quanta energia possono produrre le rinnovabili? Ora ce lo dice un supercomputer
Il software, usufruibile gratuitamente fino al 2020, permette di creare un proprio profilo e di poter navigare con un’interfaccia grafica dedicata, su tutta la produzione energetica europea. È possibile selezionare una fonte rinnovabile – tra solare, eolica e idroelettrica -, e sapere se la produzione media sarà maggiore o minore, prevedere la velocità del vento, o la quantità di radiazione solare.
Questo progetto sarà fondamentale per sviluppare nuove ricerche e metodi capaci di comprendere in maniera più approfondita le condizioni climatiche prossime future. E per la prima volta progettare uno strumento capace di integrare le previsioni stagionali e sub-stagionali con la produzione energetica e la domanda di elettricità.
“Questo servizio rappresenta, a livello globale, il primo tentativo reale di mettere le attuali conoscenze scientifiche sul clima al servizio del mercato dell’energia, con l’obiettivo di aumentare la produzione di energia da fonti rinnovabili e garantire la sicurezza delle reti elettriche da blackout e intermittenza di approvvigionamento dovuta alla variabilità delle rinnovabili”, spiega Irene Cionni del laboratorio Enea di Modellistica climatica e impatti in una nota.
Prevedere il cambiamento climatico e gli eventi estremi
Il software, sviluppato appositamente per il settore energetico, servirà per una previsione degli eventi meteorologici estremi in un clima che sta già cambiando. Utile per le amministrazioni pubbliche, gli enti e associazioni di soccorso per pianificare i possibili interventi.
“Molte persone pensano spesso al cambiamento climatico come qualcosa che accadrà tra 20-30 anni, ma sta accadendo ora, con nuovi record di calore e precipitazioni che colpiscono costantemente”, dice il coordinatore del progetto Albert Soret del Barcelona Supercomputing Center. “Le attuali metodologie basate sui dati passati non tengono conto di questa variabilità climatica, abbiamo quindi bisogno di strumenti che ci aiutino ad adattarci a questi cambiamenti”. Nel nuovo clima sarà fondamentale conoscere come e dove accadrà un certo evento, non solo per sapere quanta energia si potrà produrre in un dato momento.
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