La Capri è la nuova elettrica Ford, con l’addio a modelli come Fiesta e Focus un tassello importante nella transizione ecologica del marchio. Vi raccontiamo come va nella nostra prova.
Semaforo sempre verde, con Ford è possibile. Si riducono emissioni e stress
La sosta al semaforo è uno dei peggiori nemici della qualità dell’aria. La fase di ripartenza costringe infatti i motori tradizionali a uno sforzo superiore rispetto al mantenimento della velocità costante, consumando più carburante e, conseguentemente, producendo più emissioni. Un fenomeno inevitabile anche qualora le vetture possano contare sui dispositivi Start&Stop che spengono e riaccendono
La sosta al semaforo è uno dei peggiori nemici della qualità dell’aria. La fase di ripartenza costringe infatti i motori tradizionali a uno sforzo superiore rispetto al mantenimento della velocità costante, consumando più carburante e, conseguentemente, producendo più emissioni. Un fenomeno inevitabile anche qualora le vetture possano contare sui dispositivi Start&Stop che spengono e riaccendono automaticamente il propulsore a veicolo fermo. La soluzione ideale, in questi casi, consisterebbe nell’optare per auto ibride o elettriche, ma la transizione verso la mobilità sostenibile richiederà ancora degli anni e, in ogni caso, lo stress dovuto ai continui stop al semaforo non verrà meno nemmeno viaggiando a batteria. A meno che non arrivino sul mercato nuove tecnologie in grado di sfruttare il “dialogo” tra veicoli e infrastrutture.
La connettività car-to-X alla base del sistema Ford
La corsa verso l’obiettivo della guida autonoma passa attraverso la connettività car-to-car, vale a dire la condivisione d’informazioni tra le vetture, e car-to-X, ovvero lo scambio di dati tra auto e infrastrutture. Quest’ultimo aspetto particolarmente rilevante perché in grado di migliorare sia la sicurezza sulle strade sia l’impatto ambientale della mobilità, ad esempio consentendo di adeguare la velocità di marcia per sfruttare “l’onda verde” al semaforo. Una soluzione che la casa americana Ford promette di rendere presto disponibile. La sperimentazione è in corso nel Regno Unito, con ottimi risultati, e l’applicazione del sistema, denominato Green Light Optimal Speed Advisory, permette agli automobilisti di superare più incroci semaforici senza alcuno stop.
Emissioni ridotte sino al 25 per cento
La nuova tecnologia Ford promette una riduzione sino al 25 per cento delle emissioni, un notevole snellimento del traffico e l’abbattimento dei livelli di stress quotidiano dei guidatori. Il sistema prevede la connessione con le infrastrutture, dato che il computer dell’auto riceve ed elabora le informazioni trasmesse da una centralina ai margini della strada, a propria volta in costante contatto con gli impianti semaforici. In tal modo, l’intelligenza artificiale di bordo calcola automaticamente quanti secondi mancano allo scattare del verde e suggerisce la velocità di crociera ideale, ovviamente nel rispetto del codice della Strada. Una innovazione che rientra nel ben più ambizioso progetto Autodrive, finanziato dal governo britannico e da un consorzio di sedici aziende (tra le quali il Gruppo Jaguar-Land Rover) con l’obiettivo di promuovere la strategia car-to-X, alla base della futura mobilità senza conducente.
Ford sviluppa anche il dialogo tra vetture
Il progetto Autodrive, il cui fine ultimo è la guida autonoma, ha visto Ford introdurre anche l’Emergency Electronic Brake Lights, vale a dire la segnalazione d’allerta qualora un’auto che precede freni bruscamente o si arresti dietro una curva cieca. Un’applicazione emblematica della comunicazione car-to-car, consistente in un avvertimento al conducente, con almeno 500 metri d’anticipo rispetto al punto critico, così che riduca per tempo la velocità e scongiuri qualsiasi pericolo. Che si tratti di un “dialogo” tra sole vetture, oppure tra auto e infrastrutture, il futuro della mobilità passa attraverso la connettività.
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
Costruire auto elettriche a prezzi accessibili in Europa è possibile. Magari reinventando modelli iconici del passato e conservandone il fascino, come dimostra la Renault 5 elettrica.
La Ford, uno dei colossi del mondo dell’auto, svolta in ottica sostenibile. Il costruttore americano ridisegna la propria ossatura facendo della smart mobility, vale a dire la mobilità “intelligente” e a ridotto impatto ambientale, delle forme di trasporto alternative, in primis il car sharing e il ride sharing, e della guida autonoma i capisaldi del
Lynk & Co presenta la nuova elettrica 02: pensata per l’Europa, prodotta in Cina, si può (anche) noleggiare e offre fino a 445 chilometri di autonomia.
Dopo un buon 2023 si inverte la tendenza delle auto elettriche sul mercato. L’Italia resta, insieme alla Spagna, uno dei fanalini di coda del continente.
Con 600 chilometri di autonomia e dimensioni europee, l’Explorer inaugura una nuova generazione di modelli elettrici Ford. Vi raccontiamo come va nella nostra prova.
Si chiama Inster la prima elettrica da città Hyundai: due le declinazioni, urban o outdoor, dimensioni compatte e interni ispirati alla circolarità.
Stellantis sull’auto elettrica si allea con la cinese Leapmotor e annuncia in tre anni un nuovo veicolo ogni anno, si parte con la T03, una urban car sotto i 18mila euro.
Col debutto del brand Dfsk cresce la disponibilità di auto cinesi low cost e di buona qualità, una possibile risposta all’urgenza (e al costo) della transizione ecologica dell’auto.