Mentre anche a ottobre le immatricolazioni auto calano, con l’elettrico fermo al 4%, l’offerta cresce, con modelli come Opel Grandland che offrono fino a 700 km di autonomia.
Regno Unito, stop alla vendita di auto diesel e a benzina dal 2040
Dal 2040, il Regno Unito vieterà la vendita di nuove vetture dotate di motore a combustione, ibride incluse, e dal 2050 bloccherà la circolazione delle vecchie auto diesel e a benzina.
Nel 2040, nel Regno Unito non potrà più essere commercializzato alcun veicolo dotato di un motore a combustione. Questo, almeno, secondo i piani del governo che sta lavorando a una risoluzione per il bando delle immatricolazioni delle auto Diesel e a benzina. Una disposizione resa necessaria dal peggioramento della qualità dell’aria e dalla necessità di tutelare la salute dei cittadini. Una presa di posizione che, peraltro, non giunge come un fulmine a ciel sereno, dal momento che provvedimenti simili sono al vaglio in Francia, Germania e India.
In futuro circoleranno solo auto elettriche
La decisione britannica nasce dalla constatazione che gli ossidi di azoto e, in generale, gli inquinanti dell’aria più pericolosi sono in lenta ma costante crescita nonostante le sempre più stringenti normative anti emissioni. Un fenomeno che si ripercuote sulla salute dei cittadini e che, secondo le stime degli organi preposti al monitoraggio della sanità inglese, costa allo Stato 2,7 miliardi di sterline in perdite di produttività. Sinora, la bozza presentata dal conservatore Michael Gove non ha riscosso il successo sperato, ma l’appoggio dei Tories dovrebbe consentire al provvedimento di conquistare peso e visibilità. Provvedimento che, peraltro, non solo vieta la vendita dal 2040 di auto nuove dotate di motore termico, inclusi i modelli ibridi, ma prevede il blocco della circolazione, dal 2050, per tutti i veicoli che non siano a zero emissioni. Vale a dire elettrici o a idrogeno.
Il mercato dei diesel è già in calo. Crescono le elettriche
Il bando allo studio in Inghilterra non è una sorpresa, dato che il governo britannico, specie dopo la Brexit, ha delineato un programma di investimenti volto al superamento degli attuali sistemi di trasporto e produzione energetica. In futuro, infatti, il Regno Unito potenzierà lo sfruttamento delle risorse eoliche, solari e geotermiche, mettendo in disparte i derivati dal petrolio. Un progetto ambizioso, specie considerando che, dopo la Germania, proprio il Regno Unito è il Paese del Vecchio Continente con il mercato maggiore per le vetture Diesel. Il trend commerciale, però, sembra aiutare i programmi d’Albione, dato che le vendite delle vetture a gasolio, globalmente, stanno già calando. Nel primo semestre del 2017, il mercato ha registrato una flessione del 10 per cento delle immatricolazioni dei Diesel in favore delle vetture a benzina ma, soprattutto, delle auto ibride o elettriche, i cui dati di vendita indicano una crescita del 30 per cento rispetto allo stesso periodo del 2016.
Francia e Germania plaudono al progetto inglese
Oltre al mercato, anche la politica sembra sostenere il progetto inglese. Significativa, in particolare, è la posizione espressa da Anne Hidalgo, sindaco di Parigi, assolutamente favorevole al provvedimento, e da Oliver Wittke, esperto di trasporti della Cdu, il partito della cancelliera tedesca Angela Merkel: “Dobbiamo liberarci del motore a combustione nel breve termine”, ha dichiarato il deputato tedesco, aggiungendo che “la Germania, in materia ambientale, non può restare indietro rispetto agli altri Paesi europei”. Su posizioni ancor più nette si è schierato il sindaco di Londra, Sadiq Khan, che ha definito addirittura “timida” l’iniziativa dell’esecutivo conservatore, ribadendo la necessità di agire immediatamente e non attendendo il 2040. Di diverso avviso l’industria, che chiede più tempo per adeguarsi. In proposito, l’Smmt (Society of Motor Manufacturers & Traders), l’associazione che rappresenta le aziende del comparto nel Regno Unito, teme un indebolimento del settore e chiede un intervento pubblico di sostegno.
I costruttori d’auto saranno pronti alla rivoluzione elettrica
Quella che, sino a dieci anni fa, sarebbe stata considerata una boutade estiva, oggi è una linea programmatica concreta. Perché sostenuta a livello politico, anche europeo, perché condivisa da altri Paesi tutt’altro che marginali e perché il mercato stesso, sebbene lentamente, guarda al superamento dei combustibili fossili. Indipendentemente dalle dichiarazioni dello Smmt inglese, i costruttori d’auto non sono impreparati. Entro il 2020/2025 tutti i principali player del mondo automotive – incluso il colosso Toyota – avranno a disposizione una gamma completa di veicoli elettrici. L’evoluzione è in corso.
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