Costruire auto elettriche a prezzi accessibili in Europa è possibile. Magari reinventando modelli iconici del passato e conservandone il fascino, come dimostra la Renault 5 elettrica.
La mobilità sostenibile, il nuovo orizzonte del gigante dell’auto Ford
La Ford, uno dei colossi del mondo dell’auto, svolta in ottica sostenibile. Il costruttore americano ridisegna la propria ossatura facendo della smart mobility, vale a dire la mobilità “intelligente” e a ridotto impatto ambientale, delle forme di trasporto alternative, in primis il car sharing e il ride sharing, e della guida autonoma i capisaldi del
La Ford, uno dei colossi del mondo dell’auto, svolta in ottica sostenibile. Il costruttore americano ridisegna la propria ossatura facendo della smart mobility, vale a dire la mobilità “intelligente” e a ridotto impatto ambientale, delle forme di trasporto alternative, in primis il car sharing e il ride sharing, e della guida autonoma i capisaldi del proprio futuro. La casa di Dearborn, nel Michigan, si spinge anche oltre, sperimentando nuove applicazioni per le quattro ruote, interpretate come veri e propri accumulatori in grado di attingere o cedere energia alla rete. Dopo una flessione dei risultati in borsa dal 2014 ad oggi, il marchio dell’Ovale Blu punta a un radicale rilancio strategico. Un rilancio green.
Un avvicendamento “sostenibile” ai vertici della Ford
Il cambio d’orizzonte della Ford, specie in questo periodo storico dove il presidente americano Donald Trump sembra spingere in direzione opposta alla sostenibilità, ha una portata epocale, rafforzata dall’avvicendamento ai vertici del Gruppo tra l’amministratore delegato uscente Mark Fields e l’entrante Jim Hackett, da poco più di un anno alla guida della divisione Smart Mobility del colosso di Detroit. Un passaggio di testimone sul quale ha inciso il sorpasso, in termini di valore azionario, subito ad opera di Tesla. Uno smacco che ha indotto il presidente esecutivo Bill Ford ad affidarsi ad Hackett, definito “l’uomo giusto per guidare l’azienda durante questa fase di trasformazione per l’industria dell’auto e della mobilità. Un visionario che porta con sé un approccio unico, basato sulla leadership umana e ambientale”.
Lo Smart Mobility Innovation Office a Londra
Tra le prime iniziative intraprese dal costruttore dell’Ovale Blu vi è l’apertura a Londra, entro la fine dell’anno, dello Smart Mobility Innovation Office. Uno spazio dedicato alla sperimentazione di soluzioni innovative per le grandi aree urbane, con l’obiettivo di sviluppare nel breve termine tecnologie adatte a vincere la sfida della mobilità del futuro, concentrandosi sulle peculiarità delle città europee. La struttura segna l’inizio di un nuovo approccio imprenditoriale, posizionando il costruttore di Dearborn tra i pionieri nello sgretolamento delle pratiche tradizionali di trasporto. In primis del ricorso ai combustibili fossili e della concezione dell’auto quale bene di proprietà piuttosto che come strumento di mobilità.
La connettività car-to-X alla base dei sistemi Ford
Tra i principali obiettivi della “nuova” Ford vi è lo sviluppo della guida autonoma. Un orizzonte che, secondo il colosso del Michigan, passa attraverso la connettività car-to-car, vale a dire la condivisione d’informazioni tra le vetture, e car-to-X, ovvero lo scambio di dati tra auto e infrastrutture. Quest’ultimo aspetto particolarmente rilevante perché in grado di migliorare sia la sicurezza sulle strade sia l’impatto ambientale della mobilità, ad esempio consentendo di adeguare la velocità di marcia per sfruttare “l’onda verde” al semaforo. Una soluzione sviluppata nel Regno Unito e che promette una riduzione sino al 25 per cento delle emissioni, un notevole snellimento del traffico e l’abbattimento dei livelli di stress dei guidatori.
Ford sviluppa il dialogo tra le vetture
Nel futuro della Ford vi è il progetto Autodrive, finanziato dal governo britannico e da un consorzio di sedici aziende (tra le quali il Gruppo Jaguar-Land Rover) con l’obiettivo di promuovere la strategia car-to-X, alla base della mobilità senza conducente. Il progetto Autodrive, nello specifico, ha visto la casa di Dearborn introdurre un’innovazione quale la segnalazione d’allerta qualora un’auto che precede freni bruscamente o si arresti dietro una curva cieca. Un’applicazione emblematica della comunicazione car-to-car, consistente in un avvertimento al conducente, con almeno 500 metri d’anticipo rispetto al punto critico, così che riduca per tempo la velocità e scongiuri qualsiasi pericolo. Che si tratti di un “dialogo” tra sole vetture, oppure tra auto e infrastrutture, il futuro della mobilità sembra passare sempre di più attraverso la connettività.
Con i comandi vocali si evitano distrazioni
Quando si parla di connettività, in casa Ford non si può prescindere dal sistema multimediale Sync 3. La terza generazione della tecnologia d’entertainment americana porta in dote gli standard di comunicazione Android Auto e Apple CarPlay, oltre alla chiamata d’emergenza e alla gestione vocale di una miriade di funzioni. In sintesi, ciò significa maggiore sicurezza, dato il dialogo privilegiato tra vettura e smartphone. Al debutto con la rinnovata Suv Kuga, la tecnologia Sync 3 consente di gestire vocalmente una pluralità di device e funzioni, così da garantire la costante attenzione del guidatore alla strada. Il conducente è posto nella condizione di avere il pieno controllo tanto dell’auto quanto del traffico, potendo al contempo accedere a una serie di servizi che giocano a favore del piacere di guida e, in generale, della mobilità. Mediante i comandi vocali è quindi possibile gestire lo smartphone, il navigatore satellitare, le funzioni audio e la climatizzazione, oppure effettuare ricerche web, inviare e ricevere messaggi.
Con la nuova Fiesta, Ford democratizza la sicurezza
Innovazione, per Ford, fa rima con sicurezza. Un valore chiamato a diventare “democratico”, vale a dire accessibile a chiunque. Ecco dunque che la nuova generazione della Fiesta, la nota berlina compatta americana, può essere dotata della frenata automatica d’emergenza con riconoscimento dei pedoni, attiva anche di notte e basata sull’interazione tra due telecamere, tre radar e dodici sensori a ultrasuoni in grado di “vedere” a 360 gradi attorno all’auto e sino a 130 metri dalla vettura. Degna di nota anche la disponibilità del cruise control adattivo – varia autonomamente la velocità della vettura adattandola al traffico – dell’assistenza al parcheggio, in grado di frenare l’auto per evitare urti in manovra, del riconoscimento della segnaletica stradale, della gestione autonoma dei fari abbaglianti, del monitoraggio del traffico alle spalle del veicolo in retromarcia, dell’avviso di superamento involontario della linea di corsia e della segnalazione d’ostacolo in corrispondenza dell’angolo di visuale cieco, cui si aggiungono la sorveglianza della stanchezza del conducente e la chiamata automatica d’emergenza in caso d’incidente.
Nel 2025 la prima Ford a guida autonoma
Come accennato in apertura, i pilastri del nuovo corso Ford sono l’alta tecnologia, la guida autonoma e la sostenibilità. Guida autonoma che, al di là dello sviluppo del dialogo tra auto e infrastrutture, verrà “spinta” con maggiore decisione grazie alla berlina Fusion Hybrid – Mondeo sul nostro mercato – destinata ai test senza conducente negli States e in Europa. I prototipi possono contare su di un sistema Lidar evoluto, vale a dire sul telerilevamento in grado di determinare la distanza di un oggetto o di una superficie utilizzando un impulso laser, oltre che su di un hardware aggiornato. Upgrade che consentiranno a Ford di portare al debutto entro il 2021 una vettura senza conducente riservata al ride sharing, cui farà seguito nel 2025 il primo modello autonomo di grande serie destinato ai privati.
Tredici modelli elettrici entro cinque anni
E la sostenibilità? Nel breve termine, la Ford porterà al debutto in configurazione ibrida sia la celebre Mustang, vera e propria icona dell’automobilismo sportivo americano, sia il vendutissimo pick-up F-150. Entrambi i veicoli saranno disponibili nel 2020 e costituiranno le teste di ponte di un progetto ben più ambizioso che porterà il colosso a stelle e strisce a introdurre sul mercato, nei prossimi cinque anni, ben tredici modelli a propulsione parzialmente o totalmente elettrica. Tra questi un Suv compatto con almeno 500 chilometri di autonomia, frutto di un investimento di oltre 700 milioni di dollari per l’espansione dello stabilimento di Flat Rock, in Michigan. 700 milioni che costituiscono solo una parte dei 4,5 miliardi di dollari stanziati per sviluppare veicoli in linea con i principi della mobilità sostenibile anziché puntare sui modelli tradizionali. L’Ovale Blu promette di diventare sempre più verde, a dimostrazione di come i colossi del mondo automotive percepiscano impellente il cambiamento verso forme di trasporto a ridotto impatto ambientale.
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