Mirai significa futuro in giapponese e sora è cielo. Un glossario delle parole chiave per orientarsi durante le Olimpiadi di Tokyo 2020 e scoprire il piano di mobilità sostenibile dei giochi, realizzato insieme a un partner d’eccezione.
Venezia nuovo polo dell’idrogeno. In arrivo 10 Toyota Mirai
Grazie ad un accordo tra la città metropolitana e Toyota, Venezia sperimenterà la mobilità a idrogeno. Entro l’anno la prima stazione di rifornimento e dieci Mirai.
Dopo Bolzano, Venezia. La città metropolitana infatti sarà la seconda in Italia a sperimentare la mobilità a idrogeno, dopo il successo del progetto avviato nella città altoatesina. Grazie ad un accordo siglato pochi giorni fa, la città lagunare e Toyota collaboreranno attivamente per la realizzazione di un progetto sperimentale finalizzato alla promozione della mobilità sostenibile e a basse emissioni nel territorio veneziano. Verrà così installata e resa operativa una prima stazione di rifornimento nell’area metropolitana, mentre la casa nipponica metterà a disposizione dieci Mirai alimentate a idrogeno.
Nuova spinta all’idrogeno
Se negli ultimi anni si è registrata una fase di stallo per quanto riguarda la mobilità a idrogeno, oggi questo progetto riapre la strada verso la realizzazione di una rete di rifornimento per mezzi dotati di fuel cell, capaci di emettere allo scarico solo vapore acqueo. A livello globale sono più di 10mila le Toyota Mirai in circolazione, a dimostrazione che la tecnologia è già matura, anche perché costruita sull’esperienza delle già conosciute ibride e ibride plug-in. “L’idrogeno è il vettore ideale per l’accumulo stagionale e per integrarsi con le rinnovabili”, ha detto Vincenzo Antonucci del Cnr di Messina, polo di ricerca che da anni lavora allo sviluppo della tecnologia a idrogeno e della mobilità ad esso legata. “Si tratta di uno strumento fondamentale per l’autonomia e l’efficienza di ogni paese”.
Da Tokyo 2020 a Venezia
La stessa politica energetica giapponese è votata allo sviluppo di questo tipo di tecnologia e di vettore energetico. Lo conferma Takeo Nobutaka, direttore generale dell’ufficio Nedo in Europa: “L’idrogeno ha grandi potenzialità e potrà aiutare la società giapponese a raggiungere gli obiettivi climatici e a decarbonizzare il settore energetico”, ha spiegato durante la firma dell’accordo. “L’idrogeno può infatti esser prodotto da fonti rinnovabili e stiamo investendo nello sviluppo di una rete di rifornimento”. A Tokyo sono già operative 100 stazioni, mentre ne verranno aperte almeno 900 entro il 2030.
Una rete di rifornimento che servirà per fare il pieno alla flotta disponibile per il villaggio olimpico, il comitato e gli atleti, anche durante le paralimpiadi. “Toyota fornirà 500 Mirai e 100 autobus a idrogeno”, ha svelato Mauro Caruccio amministratore delegato di Toyota Italia. “La nostra è una visione in cui entrambi le soluzioni sono complementari, sia quella elettrica che quella a idrogeno Non potrà esserci una società a zero emissioni solo con veicoli elettrici o solo a idrogeno”.
La mobilità sostenibile passa (anche) per le fuel cell
“Gli accordi di oggi possono accelerare lo sviluppo dell’infrastruttura anche in Italia. La collaborazione con Venezia dura già da tre anni, grazie all’apertura di Yuko, il primo car sharing elettrificato cittadino”, ha ricordato Caruccio. “Ad oggi ha 3mila utenti registrati, 49 veicoli operativi che hanno percorso 240mila chilometri, quasi per la metà in modalità elettrica”. Segno che anche la città lagunare, da sempre sinonimo di resilienza, è la candidata ideale per sviluppare quella che sarà la mobilità di domani.
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