La Capri è la nuova elettrica Ford, con l’addio a modelli come Fiesta e Focus un tassello importante nella transizione ecologica del marchio. Vi raccontiamo come va nella nostra prova.
Riversimple Rasa, arriva nel 2018 l’auto a idrogeno fatta in casa
La prima vettura di grande serie alimentata a idrogeno è stata la Toyota Mirai, raffinata berlina caratterizzata da un’autonomia di 550 km e da un listino di circa 80mila euro. La casa giapponese, il più grande costruttore d’autoveicoli al mondo, ha affrontato investimenti ciclopici per immettere sul mercato quella che è universalmente considerata la testa
La prima vettura di grande serie alimentata a idrogeno è stata la Toyota Mirai, raffinata berlina caratterizzata da un’autonomia di 550 km e da un listino di circa 80mila euro. La casa giapponese, il più grande costruttore d’autoveicoli al mondo, ha affrontato investimenti ciclopici per immettere sul mercato quella che è universalmente considerata la testa di ponte di una possibile rivoluzione nella direzione della mobilità sostenibile. Un’auto iper tecnologica, con un prezzo però difficilmente accessibile alla stragrande maggioranza degli automobilisti. Un ostacolo che, ora, un gruppo d’ingegneri inglesi sostiene di poter superare realizzando un’utilitaria a idrogeno… nel sottoscala!
City car a due posti alimentata a idrogeno
Il Regno Unito sta investendo nello sviluppo delle infrastrutture necessarie per una capillare diffusione dell’idrogeno. Un’evoluzione epocale per la mobilità d’oltremanica che ha stuzzicato la fantasia di molti tecnici, in primis quelli impegnati nel progetto Riversimple Rasa, dove il secondo termine evoca la classica “tabula rasa” degli antichi Romani e sta a indicare come il progetto della prima auto a idrogeno “fatta in casa” sia nato da un foglio bianco. La vetturetta, una city car a due posti, ha in realtà una doppia anima. La parte telaistica e l’abitacolo attingono al riciclo, tanto che alcuni pannelli e componenti non strutturali sono ripresi da elettrodomestici giunti a fine vita, mentre le linee sono tutt’altro che improvvisate, dato che il veicolo è stato disegnato da una mano celebre, vale a dire da quel Christopher Reitz che, dopo aver maturato esperienza nel Gruppo Volkswagen e in Nissan, ha contribuito a definire l’aspetto della nuova Fiat 500.
Quattro motori elettrici e un peso piuma
Riversimple Rasa nasce con l’obiettivo di ridurre al minimo gli attriti, così da ottimizzare i consumi d’energia a tutto vantaggio dell’autonomia. Un proposito cui contribuiscono gli pneumatici a bassa resistenza al rotolamento e il generoso ricorso sia alla fibra di carbonio – materiale con il quale è realizzata la scocca – sia all’alluminio, così da contenere il peso dell’auto in 580 kg. Per un confronto, basti pensare come una Fiat Punto si attesti a oltre 1.000 kg. Quanto al sistema propulsivo, nulla muta rispetto allo standard: la reazione chimica dovuta alla combinazione dell’idrogeno con l’ossigeno all’interno delle pile a combustibile produce energia che viene utilizzata dai quattro motori elettrici – uno per ciascuna ruota – attivi anche come generatori nelle fasi di frenata.
In Inghilterra anche in kit
L’utilitaria inglese, dotata della trazione integrale a gestione elettronica, raggiunge una velocità massima di 100 km/h, per toccare la quale sono necessari circa dieci secondi, mentre il pieno d’idrogeno richiede tre minuti e porta in dote una percorrenza media di 480 km. Per la costruzione e commercializzazione dell’auto, prevista nel 2018, i tecnici inglesi contano di raccogliere un milione di sterline grazie al crowdfunding. Il prezzo finale dell’auto? Non superiore a 25mila euro. In Inghilterra, dove vige una legislazione meno stringente rispetto a quella comunitaria, sarà possibile ricevere l’auto anche in kit e montarla personalmente, salvo il superamento di un collaudo finale, così da contenere ulteriormente i costi.
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
Costruire auto elettriche a prezzi accessibili in Europa è possibile. Magari reinventando modelli iconici del passato e conservandone il fascino, come dimostra la Renault 5 elettrica.
La berlina fuel cell di Toyota che emette solo vapore acqueo ha percorso 2.300 chilometri in 24 ore. Intanto a giorni nel nostro Paese dovrebbe essere approvato l’innalzamento da 350 a 700 bar di pressione per i distributori di idrogeno.
Lynk & Co presenta la nuova elettrica 02: pensata per l’Europa, prodotta in Cina, si può (anche) noleggiare e offre fino a 445 chilometri di autonomia.
Dopo un buon 2023 si inverte la tendenza delle auto elettriche sul mercato. L’Italia resta, insieme alla Spagna, uno dei fanalini di coda del continente.
Con 600 chilometri di autonomia e dimensioni europee, l’Explorer inaugura una nuova generazione di modelli elettrici Ford. Vi raccontiamo come va nella nostra prova.
Si chiama Inster la prima elettrica da città Hyundai: due le declinazioni, urban o outdoor, dimensioni compatte e interni ispirati alla circolarità.
Stellantis sull’auto elettrica si allea con la cinese Leapmotor e annuncia in tre anni un nuovo veicolo ogni anno, si parte con la T03, una urban car sotto i 18mila euro.
Col debutto del brand Dfsk cresce la disponibilità di auto cinesi low cost e di buona qualità, una possibile risposta all’urgenza (e al costo) della transizione ecologica dell’auto.