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La movimentazione delle merci su gomma ha un peso determinante tanto in Europa quanto in Italia. Se, infatti, nel Vecchio Continente rappresenta il 74 per cento del volume complessivo dei trasporti, nel nostro Paese raggiunge l’85 per cento. Il trasporto commerciale, inevitabilmente, ha un impatto ambientale tutt’altro che marginale. Nel 2013 quantificabile, in base ai
La movimentazione delle merci su gomma ha un peso determinante tanto in Europa quanto in Italia. Se, infatti, nel Vecchio Continente rappresenta il 74 per cento del volume complessivo dei trasporti, nel nostro Paese raggiunge l’85 per cento. Il trasporto commerciale, inevitabilmente, ha un impatto ambientale tutt’altro che marginale. Nel 2013 quantificabile, in base ai rilevamenti dell’Eea (European environment agency), l’Agenzia europea dell’ambiente, nel 20 per cento delle emissioni globali di gas serra. Da allora, però, sono stati compiuti passi da gigante. Sia sotto il profilo normativo, sia grazie all’iniziativa dei costruttori di mezzi pesanti. In primis la svedese Scania – specializzata in veicoli industriali – che può vantare una delle gamme più ampie e complete di camion ibridi o alimentati mediante carburanti alternativi.
Nel 2016 Scania ha venduto 5mila mezzi a ridotto impatto ambientale, a dimostrazione di come il trasporto delle merci stia cambiando, radicalmente. La sostenibilità non è più un concetto astratto, lontano dalla produzione dei veicoli e dallo sviluppo delle infrastrutture, bensì un obiettivo concreto, perseguibile nel breve periodo. Prova ne sono la sperimentazione delle prime autostrade elettriche, lo sviluppo di modelli ibridi o alimentati integralmente a batteria e, soprattutto, le aspettative dei grandi operatori impegnati nella distribuzione delle merci. Intervenuti in occasione della tavola rotonda che ha preceduto l’unveiling del nuovo motore a metano liquido di Scania, avvenuto in occasione di Ecomondo, Salone della green e della circular economy svoltosi a Rimini dal 7 al 10 novembre, i grandi player della logistica Barilla, Ferrero, Ikea, San Pellegrino e Whirlpool, senza dimenticare lo specialista in spedizioni DHL, hanno dato prova di un orientamento strategico fortemente volto alla sostenibilità.
Il colosso della logistica tedesco DHL ha evidenziato per bocca di Alberto Nobis, amministratore delegato di DHL Express Italy, come l’investimento nei carburanti alternativi sia determinante per il futuro delle spedizioni. Un orizzonte tutt’altro che irrealizzabile, dato che già nel 2016 la “flotta giallorossa” ha ridotto del 30 per cento la produzione di anidride carbonica e più del 50 per cento dei veicoli è tecnicamente pronto a spingersi oltre le disposizioni della normativa antinquinamento Euro 6. Profonda e articolata l’analisi di Karim Bruneo, corporate responsibility e government relations manager presso Whirlpool Emea, secondo il quale “la razionalizzazione della logistica si accompagna alla sostenibilità. Una sostenibilità che è un valore da conquistare, passo dopo passo. Come l’istruzione. Come l’educazione. Come la lotta allo spreco alimentare. A livello globale, nel biennio 2014-2016, Whirlpool – specialista in elettrodomestici, ndr. – ha ridotto i consumi di energia del 21 per cento e quelli di acqua del 33 per cento, superando l’iniziale obiettivo di risparmio delle risorse del 15 per cento entro il 2020. Nell’ultimo anno, inoltre, i dipendenti di Whirlpool nel mondo hanno donato 340mila ore in attività di volontariato presso più di trecento organizzazioni”. Piccoli, grandi, passi verso un futuro migliore.
Tutto bello, tutto buono, ma è fattibile? O meglio, è economicamente sostenibile? La risposta, tanto lapidaria quanto concreta, viene da Stefano Brown, sustainability manager di Ikea Italia: “La sostenibilità non può e non deve essere più cara rispetto alle pratiche meno rispettose della natura”. Una frase pronunciata dinanzi alla platea di Ecomondo, riunita per la presentazione dell’inedito motore a gas Scania, e condivisa da Maura Sartore, supply chain director di San Pellegrino. La responsabile della logistica dell’azienda bergamasca si è anzi spinta oltre, sostenendo come la compatibilità ambientale sia un vero e proprio “ecosistema” da crescere collettivamente. La società orobica collabora infatti con la valtellinese Maganetti trasporti, partner di un progetto ambizioso che mira alla sostituzione del gasolio con il metano liquido, carburante garante di una netta riduzione delle emissioni.
Il metano liquido, o Gnl (gas naturale liquefatto), ha una resa energetica molto elevata. Basti pensare come servano circa 600 litri di prodotto in forma aerea per ottenere un litro di carburante allo stato liquido. La liquefazione, nello specifico, avviene per refrigerazione e compressione. Un processo complesso, ma che apre le porte a una nuova frontiera del trasporto commerciale sostenibile. Esattamente la strada intrapresa da Scania con il nuovo motore da 13 litri e 410 cv. Una possibile risposta alle esigenze della logistica dei grandi gruppi industriali.
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